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Digesting Net n° 05 🧭

alessandroloppi.substack.com

Digesting Net n° 05 🧭

numero 05/2023 (anno 9 / n° 321)

Alessandro Loppi
Feb 4
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Buon sabato,
durante un vertice negli USA, uno degli assistenti del primo ministro giapponese è stato fotografato mentre aveva le mani in tasca.
Dopo averlo saputo, la mamma lo ha prontamente rimproverato, vergognandosi di lui: il tipo ha poi presentato le sue scuse ufficiali.
Statemi bene,
Alessandro Loppi (*)


OPINIONI
  • «Nel mondo digitale non scriviamo o comunichiamo solo per l’oggi: scriviamo e comunichiamo anche per il futuro. Il che ci offre nuove straordinarie opportunità (quando mai un giornalista ha potuto sperare che l’influenza sociale del proprio lavoro potesse estendersi negli anni?), ma anche nuovi problemi.
    Per questo occorre imparare a scrivere per il futuro, cioè a creare significato nel futuro.
    “Scrivere per il futuro” implica alcune questioni che riguardano il modo di lavorare e altre relative alle “conseguenze” […]
    Esistono anche questioni deontologiche nuove: quando e come eventualmente modificare nel tempo i nostri materiali? Quando e come correggere, aggiornare e precisare?
    »
    [Mario Tedeschini Lalli, “Riflessioni su un quarto di secolo di giornalismo digitale: le invarianti”]

STORIE
  • Minnesota, Università di Hamline. Durante una lezione di Storia dell’Arte, una professoressa ha presentato sullo schermo alcune opere, compreso un dipinto del XIV secolo raffigurante il Profeta Maometto, turbando però uno studente musulmano; turbamento che ha generato un’escalation di reazioni sempre più ad alto livello.
    Alla fine, il Preside non ha rinnovato il contratto alla docente.
    Alcuni media statunitensi hanno protestato, con malcelata prudenza

MEDIA
  • Nuove frontiere (!) del giornalismo: il New York Times è su TikTok

  • Sapete perché i film di Netflix sembrano esteticamente tutti uguali? Perché, per risparmiare, le videocamere, la risoluzione, le inquadrature, la colorizzazione, sono imposti dall’azienda

  • Cinema, teatri, danza e musica: cosa è rimasto dopo la pandemia?

WEB/INTERNET
  • Oltre alle cose che vediamo, la tecnologia è fatta anche di cose che non vediamo: i microchip, per esempio; ne parla in maniera comprensibile l’ultimo capitolo di questo libro. Attualmente, la sfida a fabbricare microchip sempre più micro consiste nell’arrivare a neanche 3 nanometri. Il Giappone sta sgomitando per primeggiare, sembra insieme all’Olanda

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DINTORNI
  • Google ha sviluppato MusicLM, un’intelligenza artificiale che può generare brani musicali a partire da un testo scritto

  • Con l’arrivo ChatGPT, riconoscere se un testo sia stato scritto da un’intelligenza artificiale o meno sta già coinvolgendo alcune scuole. New York e Los Angeles hanno deciso di impedire l’accesso al chatbot dalle reti e dai dispositivi scolastici. Temono che l’abuso possa rendere facile imbrogliare sui compiti o che il suo utilizzo possa diffondere informazioni inesatte [continua su Guerre di rete]

SOCIAL
  • La Francia vuole mettere regole agli influencer (giusto o no che sia, proporrei invece legnate sui denti a chi scrive e parla male)

  • Il 40,3% degli italiani ha bloccato almeno un famigliare su Facebook

COSE NOTEVOLI
  • Ecco come cadono i palchi di un alce

AMBIENTE
  • Per fortuna c’è chi sa scrivere, argomentando, contro il Ponte sullo Stretto

  • Ci sono alternative all’automobile? No, almeno per ora

SPIGOLATURE
  • Provate voi a fare un gol così

  • Marie Kondo non è più ordinata

GLI AMICI SE NE VANNO
  • Tom Verlaine, autore innovativo, cantante e chitarrista

  • Annie Wersching, attrice (Regina dei Borg e fidanzata di Bauer nel settimo e ottavo “24”)

  • Lisa Loring, attrice (la vera Mercoledì)

  • Barrett Strong, autore e cantante (partecipò anche alla scrittura di “I Heard It Through the Grapevine”: oltre alla sua versione, consiglio l’ascolto di questa e questa)

  • Paco Rabanne, il profumo del mio liceo

SCIENZA
  • Notizie di scienza della settimana, al 29 gennaio 2023

  • Ho visto il primo episodio di “The Last of US”, celebrata serie televisiva distopica tratta dall’omonimo videogioco.
    Godibile, ma telefonato, ha nel suo incipit la parte più inquietante, perché teoricamente plausibile: i funghi sono la nuova minaccia microbica per tutta l’umanità

  • Qui dice che gli antidepressivi aiutano i batteri a resistere agli antibiotici

SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA
  • Quelli della NASA hanno trovato un orso… su Marte

  • La tragedia dello Shuttle Columbia, 20 anni fa

  • Il nucleo interno della Terra sta rallentando: addirittura, potrebbe cambiare la velocità di rotazione dell'intero pianeta

A MODO MIO
  • Fine anni ‘80. Durante un concerto dal vivo, Ivan Graziani impugna una chitarra acustica, guarda il pubblico e dice: «Questa è la versione originale», e inizia a cantare “Agnese”. Alludeva a Phil Collins, reo di averlo presumibilmente plagiato con la sua “A Groovy Kind of Love”.
    Onestamente, non so dirvi quanto ci sia di vero in questo aneddoto, perché me lo raccontò nel 1989 un tipo poco credibile. Però ricordo nitidamente come all’epoca in molti credemmo comunque al plagio, privi di internet o di qualsivoglia fonte certa.
    Apparentemente, poi, Graziani sembrava avere ragione, visto che “Agnese” era uscita nel 1979 e “A Groovy Kind of Love” di Collins nove anni dopo, nel 1988. Però, bastava leggere i credit sulla copertina del disco del batterista dei Genesis per rendersi conto che in realtà gli autori erano Toni Wine e Carole Bayer Sager - e che l’avevano composta nel 1965 (quattordici anni prima di Graziani).
    E quindi: chi-aveva-copiato-chi? Paradossalmente, tutti e nessuno, perché se ascoltate qui, c’è da giurare che Muzio Clementi era arrivato prima di tutti, nel 1797, con il rondò della sua “Sonatina numero 5 per solo piano”. Che poi, per carità, magari qualcuno era arrivato prima di lui…

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