Buon sabato,
«essere francesi oggi vuol dire anche poter essere premier rivendicando la propria omosessualità» [Gabriel Attal].
Nel frattempo, in Italia.
Statemi bene,
Alessandro Loppi (*)
OPINIONI
In poco tempo, abbiamo registrato tre fallimenti nel mondo dei media e del tech: Ello, un social “alternativo”; Pitchfork, una storica rivista musicale; Artifact, un’app di news. Secondo Valerio Bassan, «questo mercato sembra progettato per soffocare la classe media delle iniziative editoriali e tecnologiche.
Sopravvivono solo i progetti più grandi, ed è una perdita enorme. I medi soffrono. E i piccoli? Non parliamone nemmeno.
L’eccessiva finanziarizzazione dell’imprenditoria pone troppi soldi nelle mani di chi ha la capacità di raccoglierli, e per questo non è equamente distribuita. Il risultato? In un’oligarchia con sempre meno governanti, la ghigliottina diventa la soluzione più facile e pronta all’uso. È un peccato.
Internet era nata come un luogo di luoghi, una piattaforma dove le comunità potevano prosperare indipendentemente dalle loro dimensioni. Ma la narrazione diffusa della rete come un paradiso delle nicchie è piuttosto parziale, perché sorvola sulla fragilità economica di molti di questi progetti»
STORIE
Nonostante sia in regola con tutte le norme europee, la più avanzata startup italiana di polizia predittiva è sull’orlo del baratro. Il racconto di Wired è più interessante (e inquietante) della notizia in sé
QUANTUNQUE DONNA
Secondo uno studio recente, dal luglio 2022 a dicembre 2023, negli USA quasi 65.000 gravidanze conseguenti a uno stupro si sono verificate negli Stati in cui è vietato abortire [qui trovate un approfondimento molto interessante a cura della la CNN]
L’aereo recentemente ritrovato in fondo al Pacifico potrebbe essere di Amelia Earhart
MEDIA & MEDIA
Anche Netflix trasmetterà lo sport dal vivo
La vendita dei vinili durante/dopo i concerti sta diventando una promettente fonte di guadagno per alcuni cantanti ed etichette indipendenti
WEB/INTERNET
I dati sanitari di migliaia di italiani sono ormai online
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DINTORNI
Al momento, l’intelligenza artificiale generativa non inventa nulla: cerca, trova, elabora, pubblica. Per quanto pure la creatività umana sia figlia anche di creatività umane precedenti, noi umani abbiamo sempre dalla nostra l’anima. E, quando ci si mette, l’anima sa creare anche novità; l’intelligenza artificiale, no.
Ecco perché sono importanti le class-action di artisti umani americani e britannici contro Midjourney e Stability AIC’è chi è corso ai ripari, sfidando le AI generative sul loro stesso campo: ecco Nightshade, un software gratuito che contamina le immagini originali, disorientando l’AI che vorrebbe usarle per “addestrarsi”
La Neuralink di Elon Musk ha inserito con successo il primo impianto cerebrale in un essere umano
SOCIAL
Il sindaco di New York, Eric Adams, ha annunciato che i social media rappresentano un pericolo per la salute pubblica
La Universal ha ritirato da TikTok tutte le canzoni di sua proprietà. Stiamo parlando di Taylor Swift, Billie Eilish, Justin Bieber…
COSE NOTEVOLI
Credo che uno psichiatra farebbe una fortuna studiando questo account (e i suoi follower): rappresenta esclusivamente ipnotiche distruzioni di oggetti comuni
AMBIENTE
Il consumo di elettricità da parte di data center, intelligenza artificiale e criptovalute potrebbe raddoppiare entro il 2026
Dopo un iter di 6 anni, è stato approvato il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici. Uno strumento importante il cui successo però dipenderà dalla volontà politica [OpenPolis]
Se ci fosse meno inquinamento atmosferico, quanto aumenterebbe l’aspettativa di vita? L’analisi di infodata
SPIGOLATURE
Nel loro piccolo, anche i pappagalli dicono parolacce
Corruzione. Danimarca la più virtuosa, Italia solo 42ma su 180 Paesi
GLI AMICI SE NE VANNO
Sossio Giametta, filosofo
Norman Jewison, regista
Bruno Segre, partigiano
Hinako Ashihara, fumettista
SCIENZA
Notizie di scienza della settimana, al 29 gennaio 2024
Nonostante l’aspetto e le dimensioni, i tardigradi sono tutt’altro che “tardi”; e questa nuova ricerca approfondisce ulteriormente le loro già eccezionali doti di resilienza e versatilità (del resto, in Star Trek Discovery vengono usati per muoversi nello Spazio)
SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA
L’ultimo volo di Ingenuity ha regalato delle bellissime immagini del suolo marziano
A MODO MIO
Quella di Leonard Bernstein è stata una personalità così multiforme e multicolore, che è complicato riassumerla in poche righe.
Innanzitutto, fu tra i pochi suoi contemporanei a credere nella contaminazione tra generi, tanto che le sue stesse composizioni spaziano in maniera dolce e credibile dal Mozart più austero al jazz be-bop, passando per Beethoven o per la dodecafonia.
È stato tra i primi a restituire la giusta visibilità alla musica di Gustav Mahler, dando risalto alla sua insospettabile leggerezza, ma anche enfatizzandone i riferimenti alla cultura ebraica, sparsi nelle sue nove sinfonie. Personalmente, preferisco le direzioni del compianto Sinopoli, asburgiche e spirituali al tempo stesso; ma il Mahler di Bernstein è veramente oltre.
Bernstein sapeva divulgare con grazia, competenza e misura, coinvolgendo anche le menti poco avvertite e i giovanissimi. Inoltre, ha stravolto la composizione dei musical, con partiture di rara modernità e freschezza, aggiornando l’intero genere e donandogli nuova linfa vitale.
Le sue direzioni erano muscolari, esagerate, esagitate, piene di sudore e fatica, ma anche di sorrisi e rinascite; sicuramente, uniche e indimenticabili.
Non ha mai sofferto la sua bisessualità né tantomeno obbligato i suoi cari a comprenderla.
Ebbene, tutto questo (e molto altro che ho dimenticato) s’intravede appena in Maestro, un film fatto di molti (troppi) accenni. Molti critici hanno insistito nel dire che il perno della trama sia l’omosessualità di Bernstein - e la sua sofferenza nel viverla. In realtà, tutta questa sofferenza nel film non si vede. Oltretutto, era cosa nota a tutti! Perché inventarsi un drammone così inesistente?
Il vero problema è che il film non funziona del tutto, risultando piacevole ma lungo e rarefatto. Non ha un vero e proprio riferimento, non centra l’importanza di una figura così fondamentale per la cultura occidentale. Certo, la direzione della fotografia è impeccabile, Bradley Cooper è esatto, Carey Mulligan è magnifica; ma non bastano