Buon sabato,
dopo 13 anni, sono state ricostruite solo 2 delle 52 strutture scolastiche dell’Aquila.
Statemi bene,
Alessandro Loppi (*)
OPINIONI
«Questo enorme bisogno di senso per orientarsi nell’orgia informativa si scontra, però, con il poco tempo che abbiamo per farci un’idea. Pertanto, prediligiamo le spiegazioni semplici, nette. Più sono i fatti, gli argomenti, i fenomeni sociali da conoscere e meno tempo abbiamo per ciascuno di essi.
Quindi, la semplificazione non risponde soltanto a una logica organizzativa dei media - dare significatività in poco tempo - ma anche a un’esigenza di noi fruitori: dimmi come stanno le cose, che poi devo passare alla prossima!»
[“O di qua o di là”]
STORIE
La polizia di San Francisco ha fermato un'auto senza pilota, che ha visto bene di andar via… quasi (anche qui)
MEDIA
Le case editrici decidono il calendario delle uscite, tenendo conto di molte cose
Quand’ero responsabile dei social di RaiPlay e supervisore delle attività social delle multipiattaforme RAI, presentai anche un’ipotesi di policy aziendale sull’uso dei social, cui allude Carlo Verdelli qui.
Purtroppo, il progetto (ambizioso e molto british) non superò i troppi vet(er)i incrociati. Peccato, perché avremmo preceduto di qualche anno il New York Times: proprio in questi giorni, infatti, il direttore sta invitando i suoi giornalisti ad abbassare il proprio impegno sui social; occupano troppo tempo, influenzano il giornalismo, amplificano molestie e violenze verbali, post/tweet "sbagliati" possono danneggiare la reputazione del giornale e dei suoi dipendenti
WEB/INTERNET
Onestamente, non ho mai capito perché gli impallinati degli iCosi non amino il notch (la microbandina nera in alto): quelli della Apple avrebbero trovato una soluzione per eliminarlo
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DINTORNI
C’è chi teme che l’intelligenza artificiale ci toglierà il lavoro. Secondo Paolo Attivissimo, invece, ci sono esempi concreti che dicono quanto sarà sempre necessario un affiancamento “umano”
SOCIAL
Un’iniziativa di Reddit ci ricorda cosa dovrebbero essere veramente i social
Si parla sempre più di BeReal, un nuovo social che propone agli utenti di “mostrare come sono veramente”
COSE NOTEVOLI
Ecco DALL-E (crasi tra Dalì e Wall-e), un software che genera immagini partendo da un testo: basta scrivere qualsiasi cosa per vederla rappresentata
AMBIENTE
I biocarburanti potrebbero non essere così positivi per l'ambiente
SPIGOLATURE
C’è un cortometraggio del 1995 intitolato Topolino e il cervello in fuga che Disney non vorrebbe far vedere al pubblico
SCIENZA
Notizie di scienza della settimana, al 9 aprile 2022
All'inizio della pandemia, l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva dichiarato che SARS-CoV-2 non si trasmetteva attraverso l'aria. Quell'errore - e il prolungato processo di correzione - hanno seminato confusione e sollevano domande su che cosa accadrà nella prossima emergenza pandemica
SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA
L’equipaggio di Samantha Cristoforetti è in quarantena precauzionale, in attesa della tanto sospirata partenza (più volte rimandata)
A MODO MIO
Le vite degli altri (parte quarta)
In questi mesi, si parla degli stupri dei soldati russi, con un approccio che sa di sufficienza, di danno collaterale inevitabile, di costo compreso nel prezzo.
Il buio eterno che annienta una donna violentata, non è misurabile, non è comprensibile, non è immaginabile.
Sono andato in rete a cercare altri esempi più o meno recenti, randomicamente e senza una ratio precisa, perché forse solo con questi mantra riusciremo a comprendere il peso devastante di una violenza così putrida.
Durante la “riconquista” della Libia (1923-1932), gli uomini del Maresciallo Graziani si resero protagonisti di migliaia tra stupri e omicidi, attuando deportazioni in massa.
Anche in Etiopia (1929-1936), stesso trattamento, con l’aggiunta di uso sistematico di gas mortali.
Durante l’invasione dell’Unione Sovietica - e la successiva ritirata (1941-1945), le truppe naziste si resero protagoniste di centinaia di migliaia di stupri (c’è chi parla di 10 milioni di vittime, ma è veramente difficile renderne conto).
Appena terminata l’Operazione Husky (luglio 1943), centinaia di donne siciliane subirono violenze da parte degli alleati statunitensi.
Nei mesi successivi alla presa di Montecassino (maggio 1944), i goumiers francesi violentarono almeno 20mila italiane.
Tra settembre e ottobre del 1944, le donne italiane di Marzabotto furono sistematicamente violentate dai nazisti e dalle bestie di Salò.
Dal 1944 alla presa di Berlino, le donne tedesche furono sistematicamente violentate dai soldati dell’Armata Rossa.
Dal 1937 fino al 1945, i giapponesi stuprarono sistematicamente donne cinesi e coreane (almeno 200.000).
Durante i processi di Norimberga (1945-46) e di Tokyo (1946-48), questi stupri non furono neanche presi in considerazione.
Nel 1994, durante il genocidio dei Tutsi e degli Hutu moderati, in soli cento giorni furono violentate più di mezzo milione di donne ruandesi.
Anche migliaia di donne bosniache musulmane della ex Jugoslavia (1991-2001), furono vittime di stupri etnici.
Nel 2014, le donne yazide furono ridotte a schiave sessuali dallo Stato Islamico.
Nel 2018, un rapporto di Amnesty Intenational recitava che le centinaia di donne sopravvissute ai terroristi di Boko Haram, furono poi stuprate - anche in ospedale - dai soldati che le avevano liberate
continua