Buon sabato,
in Francia, una donna è stata stuprata più volte da decine di uomini con la complicità del marito che la sedava con farmaci di uso comune.
Le violenze sono durate dieci anni [continua su ilPost].
Statemi bene,
Alessandro Loppi (*)
OPINIONI
«Sono trascorsi sei anni dalla legge 14 luglio 2017, n. 110 che, oltre al reato di tortura. ha contemplato il delitto di istigazione del pubblico ufficiale a commettere tortura (art. 613-ter c.p.). Oggi i fatti danno ragione a chi ha tanto insistito per introdurre quel reato nel codice penale. La legge, infatti, è utilizzata dai pubblici ministeri che contestano il reato, nonché dai giudici che emettono le sentenze. Ma soprattutto, le persone sanno di poter essere credute e sostenute.
Abolire il reato significherebbe quindi compiere un enorme passo indietro. Tuttavia, anche una modifica della legge, rischierebbe di far saltare i processi in corso, con un effetto negativo per l’accertamento di fatti e responsabilità. La legge che punisce la tortura non è perfetta, ma ha dimostrato di funzionare sia a livello giuridico che culturale»
[ da lavialibera]
STORIE
Numerose comunità indigene stanno usando la tecnologia per mappare le loro terre native per poi chiedere che siano legalmente riconosciute come protette. Lo scopo finale, eroico quando improbabile (lo sappiamo), è lottare poi in tribunale contro chi le disbosca e chi le occupa con le proprie piantagioni
[da Guerre di Rete / L’articolo originale è online qui]
MEDIA
Il National Geographic non uscirà più nelle edicole degli USA. È una di quelle notizie che riassume nitidamente un modo suicida di concepire il marketing
WEB/INTERNET
Vi (ri)presento Wayback Machine, un servizio curato da Internet Archive che archivia immagini dei siti di tutto il mondo (sì, ho trovato anche i vecchi template del mio blog)
Questo 2023 ha passato il giro di boa, per cui possiamo già stilare qualche dato, come quello delle 10 app più scaricate nel 2023 ad oggi: la classifica mondiale
Ecommerce: c’è tempo fino al 3 luglio per adeguarsi alla nuova normativa sulle recensioni degli utenti
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DINTORNI
Anche LinkedIn sta provando l’intelligenza artificiale generativa: appena provate a scrivere una manciata di parole, lei vi suggerisce il resto
Secondo questo video di Le Monde (tranquilli, è sottotitolato), alcuni limiti dell’intelligenza artificiale saranno presto superati, impedendo a noi umani di distinguere le informazioni e le immagini false da quelle vere
La NASA sta sviluppando un’interfaccia di intelligenza artificiale in linguaggio naturale per i team delle future missioni spaziali
SOCIAL
I social stanno rendendo più difficili le indagini sui crimini e la disinformazione: l’analisi di Guerre di rete
COSE NOTEVOLI
C’è un gigantesco "buco gravitazionale" nell'Oceano Indiano: è una vasta distesa di ben 100 metri più bassa del livello medio globale dei mari, causata da un sensibile abbassamento della gravità terrestre.
Potrebbe essere la testimonianza dell’esistenza di un mare ormai scomparso… oppure l’inizio della seconda stagione di War of the Worlds… oppure la malefica gora in cui finiscono tutti i calzini spaiati
AMBIENTE
In Italia si preleva più acqua potabile che nel resto d’Europa, e la metà viene dispersa
SPIGOLATURE
Ma voi qui ci andreste a vivere?
Ve lo segnalo perché non è una furbata da sciacalli: questo articolo spiega quanto, come e perché si venga stritolati scendendo sempre più giù nei fondali oceanici
GLI AMICI SE NE VANNO
Alberto Garutti, artista multiforme
John B. Goodenough, fisico e chimico: le batterie al litio nei nostri cosi gli devono molto
Alan Arkin, attore (la prima scena di un film in cui ricordo di averlo visto è questa, con Peter Falk: esilarante)
Julian Sands, attore (in realtà, è morto mesi fa, ma i suoi resti sono stati trovati e riconosciuti solo questa settimana).
Non so perché, mi viene spontaneo omaggiarlo con il commovente “Etude”, dal film “Urla del silenzio”, in cui un giovanissimo Sands ha un ruolo di secondo piano (è un celebrato studio per chitarra di Francisco Tárrega, arrangiato splendidamente da Mike Oldfield, autore della colonna sonora).
So long, Julian
SCIENZA
Notizie di scienza della settimana, al 25 giugno 2023
Solo nel 2022, 41 nuove sostanze stupefacenti sono state immesse nel mercato europeo. Più di tre ogni mese. Siamo così arrivati a 930 tipi diversi di sostanze stupefacenti in circolazione, senza che se ne conoscano gli effetti collaterali
SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA
Non chiamateli più UFO: adesso la NASA li chiama UAP! Il racconto del CICAP
«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma», diceva de Lavoisier. Eppure, sembra che i buchi neri evaporino, scomparendo particella dopo particella. Anzi, alcuni fisici sono convinti che accada per qualsiasi cosa
A MODO MIO
Face Value (seconda parte)
In questi giorni, su una piattaforma privata trovate la serie Rabbit Hole, tipico thrillerone pieno di colpi di scena, un po’ ritrito ma godibile.
Il protagonista è interpretato da Kiefer “Naso a patata” Sutherland, che avevamo già apprezzato in 24, altro thrillerone lungo ennetante stagioni, che ha una caratteristica fascinosa (e probante, almeno per gli sceneggiatori e il direttore della fotografia): il tempo reale e quello della fiction corrispondono. Ecco perché si chiama 24: come le 24 ore di una giornata, dipanate lungo 24 episodi a stagione. Visto che ci siamo: le prime quattro sono eccellenti; le successive cinque, invece, calano inesorabilmente.
E proprio in 24, nei momenti cruciali, quando il nostro eroe è in balìa di ferocissimi cattivi, quando tutto è perduto e il mondo sta per collassare, quando ogni essenza umana si disperde nella ferocia del Male più assoluto, l’eroe senza paura guarda il suo aguzzino e gli dice… «please»!
E allora, dove vanno a finire la dignità, il voler cadere in piedi, il dover cadere sempre e comunque in piedi (i buoni non si spezzano mai)?
Secondo me, dietro a questo si nasconde una tendenza culturale tipicamente anglosassone: bisogna saper riconoscere le sconfitte - seppur temporanee; bisogna saper riconoscere la superiorità altrui - magari temporanea.
Ci vedo ben poco di strategico: anche perché non è detto che il buono conosca perfettamente la sua sorte; e poi, sono sempre più convinto che questi minuscoli dettagli secondari nascondano un comune sentire che contraddistingue la cultura cui si rivolge il prodotto televisivo.
È una lezione di coraggio, insomma