Buona domenica,
se vuoi far capire a uno straniero cosa sia l’Italia, puoi usare come esempio il Palio di Siena.
Innanzitutto, il vero scopo è far perdere l’avversario; non vincere. È molto più importante che perda la contrada nemica.
Le alleanze sussistono solo tra contrade lontane tra loro: quelle vicine, si odiano.
Puoi fare tutto: corrompere il fantino, buttarlo giù… tutte le “regole” sono possibili. La vera gara inizia tra i canapi, dove ognuno trama qualcosa contro l’altro.
Il cavallo che ti viene portato in dote per vincere… è estratto; non è che lo puoi comprare o magari allevare e addestrare e costruirci intorno un qualcosa di veramente tuo.
Di fatto, il palio è la vittoria di un drappo; quindi, bellissima e inutile [Roberto Saviano]
Statemi bene,
Alessandro Loppi (*)
OPINIONI
Il video è sottotitolato e lo “dedico” soprattutto ai genitori che mi seguono: l’allenatore Luis Enrique spiega con poche parole i veri valori dello sport
STORIE
Nella mia evidente ingenuità, non riesco a capire la coabitazione tra i fascisti e la democrazia. A differenza della Storia della Sinistra, infatti, in cui convive tutto e il contrario di tutto, il Fascismo è ontologicamente e dichiaratamente violento, razzista, antisemita, omofobo, maschilista, antidemocratico, guerrafondaio.
Aggiungerei: “ogni tanto, distratto”.
Per esempio, l’inno del Fronte della Gioventù è stato scritto da due sceneggiatori newyorkesi, ebrei e antifascisti: leggete qui
QUANTUNQUE DONNA
Novembre 1985, sulle pareti di uno stretto corridoio dell'Institute of Contemporary Arts di Londra, Lubaina Himid presenta The Thin Black Line, le opere di 11 artiste nere e asiatiche. Parlano di emarginazione, esplorano questioni sociali, culturali, politiche, femministe, estetiche. Per l’establishment artistico dell’epoca fu uno shock, ricordato dal Guardian qualche giorno fa
Pedro Pascal ha criticato la scrittrice J.K. Rowling per le sue note e ripetute dichiarazioni contro il mondo LGBT+ (speriamo che lei non pretenda un’ordalia: l’ultima, al buon Pedro/Oberyn ha dato alla testa)
MEDIA & MEDIA
Siamo passati dalla fake new alla fake truth: l’analisi di Valerio Bassan
Se vi piacciono le cose belle, da mozzare il fiato, andate a vedere la mostra piùchemultimediale Dal cuore alle mani, a Roma fino a metà agosto
Secondo un’indagine del Pew Research Center, nel 2024 solo il 17% dei lettori USA ha pagato per approfondire le notizie online
È LA STAMPA, BELLEZZA!
“… interpretato da attori non professionisti, ipnotizza lo sguardo con l’intensità della flagranza. Degli interpreti e del paesaggio. La parabola morale di Tashi, indeciso tra il rigore trascendentale e la confusione dell’immanente, ha il profumo vero e addomesticato dell’altrove cinematografico…”
(dimmi che mi odi, e fai prima)
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DINTORNI
Geoffrey Hinton, padrino dell’AI e premio Nobel 2024 per la Fisica, esorta i giovani a fare lavori manuali: per ora, non saranno sostituiti dall'AI, a differenza delle professioni intellettuali che invece sono a rischio
L’indispensabile Vincenzo Cosenza ha scritto 10 regole per lavorare con le AI
Sempre il buon Cosenza, racconta le app di AI più usate in Italia
L’AI di Anthropic potrà essere “allenata” anche con libri coperti da copyright, purché legalmente acquistati. Lo ha stabilito il giudice della corte distrettuale della California settentrionale (se non è bizantinismo…)
SOCIAL
Sembra che l’AI di WhatsApp (quella cosa tonda che fa capolino appena lo aprite) abbia fatto un pasticcio: a un tipo che le ha chiesto il numero di un call center, ha indicato quello di un privato, giustificandosi poi alla volemose bene
Paolo Attivissimo peggiora la situazione, sottolineando che l’AI di WhatsApp non sa neanche pregare… lo so, sembra una boutade da film distopico
COSE NOTEVOLI
Non so quanto siano ad uso di noi bianchi/cristiani/occidentali: trovo comunque affascinanti queste riprese dal Festival Inti Raymi, il tradizionale rito Inca per rendere omaggio al dio del sole Inti
AMBIENTE
I dissalatori rappresentano una tecnologia utile ma non priva di costi ambientali ed energetici… tranquilli, non è la solita frasetta da italiano contrario a qualsiasi cosa: questo articolo è concreto e documentato
In Australia stanno aumentando i casi di cani uccisi dall’Angiostrongylus cantonensis (il verme polmonare del ratto), un parassita ingerito mangiando innocue lumache, che il nematode usa come vettore (il mostriciattolo è potenzialmente pericoloso anche per gli umani)
SPIGOLATURE
Ricordate quella storia inverosimile sulle pere coltivate con l’acqua “informata”? La Regione Valle d’Aosta ha rinunciato a finanziare il progetto
Se ci ammucchiassimo tutti insieme, quanto spazio occuperemmo? La risposta (da leggere lontano dai pasti)
Chi ha più armi nucleari? Il catalogo è questo
GLI AMICI SE NE VANNO (nei link c’è più di una semplice biografia)
Arnaldo Pomodoro (1926 / 98), scultore
Lea Massari (1933 / 91), attrice
Mick Ralphs (1944 / 81), chitarrista (fondò i Mott the Hoople e i Bad Company): almeno una volta nella vostra vita, avrete sentito questa canzone, di cui scrisse il riff iniziale quasi bachiano
Marge Simpson (?), protagonista dei Simpson
SCIENZA
I denisoviani sono ominidi presumibilmente vissuti tra 280.000 e 30.000 anni fa. Recentemente, alcuni studiosi sono riusciti a ricostruire il loro capoccione: erano brutti brutti brutti
Hanno trovato la prima impronta digitale umana: era di un neanderthal
SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA
È nato prima il Sole o l’acqua? La risposta
Il Rubin Observatory sta regalando immagini impressionanti dallo Spazio (per sapere cosa sia questo nuovo supermoderno osservatorio, cliccate qui)
A MODO MIO
Questa settimana, una polemica in parte sensata - e comunque enfatizzata da ospitate televisive decisamente di parte - ha pesantemente infestato i social. Tra le costanti delle osservazioni più riuscite c’è stata l’insolubile macchia dell’“essere figli/e di” come anche quella dell’amichettismo (difetti italici che spesso marciano a braccetto).
Il che, mi porge il destro per riprendere una sorta di monologo che ho iniziato qualche rassegna fa, parlando di cultura (che, come ho evidenziato citando l’Enciclopedia Treccani, non è né di destra né di sinistra).
Dato che amo prendere le cose alla lontana... vorrei portarvi un esempio personale. Con una premessa: l’esempio personale in quanto tale è un difetto, un vizio del nostro modo di comunicare, sempre più abusato da quando esistono i social.
Non mi piace.
Soprattutto, perché impedisce di vedere la Luna indicata.
Ma in questo caso mi devo forzare a usarlo. Vediamo se riesco a portarvi dove vorrei.
Mio padre era un ufficiale medico militare: è stato tra i protagonisti della Direzione dell’Ospedale Militare del Celio; stiamo parlando di prima che il Muro cadesse, ovviamente. E quindi, come si usa dire, rifatevi all’epoca.
Io non ho mai capito il peso specifico della sua figura, se non durante il suo funerale, stracolmo di persone, anche autorevoli. Certo, quando ero bambino, ero il “signorotto” del Rione, ma erano coccole, un sorriso in più, quella dolce riverenza popolare per interposto bambino.
Solo in un caso, ho sperimentato veramente il peso del mio cognome: quando feci i fatidici Tre Giorni, gli esami di idoneità fisica e psichica che subivi appena compiuti 18 anni, per svolgere il periodo di ferma (allora, il Servizio Militare era obbligatorio).
Cattivelli come siete, giustamente penserete che abbia chiesto a mio padre di farmi esonerare: il paradosso è che, per formazione ed educazione, non mi passò mai in mente; anzi, mi dichiarai obiettore di coscienza.
Anche qui, giustamente penserete che fui facilitato a svolgere il Servizio Civile. A parte che mio padre lo seppe mesi dopo, ma vi prego di ricordare che durava 8 mesi in più rispetto ai 12 della Leva. Di fatto, ho svolto 20 mesi in tutto.
E dire che solo col mio cognome avrei sicuramente evitato le marcette e i piantonamenti, l’aspetto meno felice del Servizio Militare. Mi spiace dirlo, ma è così.
Pensate che durante quei Tre Giorni fui l’unico cui disinfettarono la piastra prima di fare la lastra al torace; l’unico cui consentirono di fare pipì nel bagno e con la porta chiusa; l’unico cui fecero l’ispezione intima facendomi dare le spalle al centinaio di coetanei nella sala; l’unico accolto dallo psicologo con “la prego, si accomodi”. Vedete? Le premesse c’erano tutte.
Insomma, avevo sperimentato il potere del mio cognome, crudo e puro, senza che o io o mio padre avessimo mosso un dito. Pensate voi che carriera avrei potuto fare se avessi indossato la divisa. E sono convinto che in alcuni casi, sarebbe bastata l’aura del mio cognome per un’accortezza non richiesta, uno sguardo complice, un ammiccamento all’italiana.
Precisazione inutile (ma, di questi tempi, necessaria): non voglio infangare né l’Esercito né la Sanità Militare, istituzioni per cui nutro rispetto e affetto; del resto, credo di essere uno dei pochi qui a sinistra a non avere timore o fastidio quando vede le divise, anzi.
Inutile girarci intorno: essere “figli/e di” è qualcosa di potente qui in Italia, persino indipendentemente dal figlio e/o dal genitore (o parente) stessi.
Ricordatevelo quando leggete o ascoltate buona parte dei protagonisti della cultura italiana. E non tanto per colpevolizzarli a priori: semmai, per scuotere la testa quando qualcuno di loro ha la sfacciataggine di dichiarare di non aver goduto di quell’involontario privilegio, anche in maniera non cercata; perché o è disonesto o è un ipocrita (o è un cretino).
Obiezione: ma se uno vale, perché preoccuparsi del suo cognome?
Due risposte metaforiche.
La prima: sono convinto che per fare carriera e dimostrare il proprio valore, bisogna fare le scale a piedi, partendo tutti dallo stesso inizio. Ma se sei già al penultimo piano o addirittura usi l’ascensore? E se l’ascensorista ti fa passare per primo, solo per compiacere il tuo cognome?
La seconda. Finito il periodo di allattamento, le gatte soffiano contro i figli e smettono radicalmente di accudirli. Sapete perché? Per evitare che, restando nello stesso areale, facilitino l’impoverimento genetico attraverso accoppiamenti tra parenti.
Che valore aggiunto ha un figlio di consanguinei rispetto a un gatto concepito con lontani sconosciuti?
Se una colonia impoverisce sempre più la varietà del suo patrimonio genetico, quali saranno le probabilità di un salto evolutivo?