Buon sabato,
siamo stati così impulsivi nel giudicare il balzo indietro della sanità americana, da non renderci conto di cosa significhi veramente abortire oggi in Italia, quali difficoltà e umiliazioni ancora comporti, quanto sia pericolosamente a rischio una legge che, per quanto perfettibile e contraddittoria, cerca di tutelare un diritto inalienabile.
L’analisi di Valeria Quaglia [da Il Mulino]
Statemi bene,
Alessandro Loppi (*)
OPINIONI
«Chi rischia maggiormente di essere o diventare analfabeta funzionale è chi appartiene alle fasce deboli della popolazione e magari vive in zone urbano o rurali di frontiera, con scarsi spazi pubblici di aggregazione e penuria di servizi alla cittadinanza. Ecco perché le ricette per contrastare la povertà educativa e formativa passano anche per vie indirette: sussidi al reddito, sostegni alla disabilità, rafforzamento dei servizi di prossimità (sanitari, educativi, di trasporto, eccetera), cura degli spazi e dei beni pubblici. Ancora una volta, infatti, la realtà non mente: il tessuto sociale a cui si appartiene (purtroppo) rischia di contare più del talento e della buona volontà» [continua su LaViaLibera]
STORIE
Per anni, una cinese ha riempito Wikipedia di post sulla storia della Russia. Peccato fossero contenuti inventati
MEDIA
Anche al Washington Post hanno introdotto policy severe sull’uso dei social da parte dei propri giornalisti
Il chitarrista/cantante Jack White, noto ai più solo per pooo-po-po-po-po-pooooo-pooooooooooooooo, ha proibito l’uso degli smartphone durante il suo ultimo tour
A proposito di musica, una sentenza del Copyright Royalty Board (la corte nominata dal governo USA che si occupa di copyright) ha stabilito che i servizi di streaming come Spotify, YouTube Music, Amazon Music e Pandora, dovranno pagare di più gli editori musicali e i cantautori statunitensi. L’aumento è del 43,8% e sarà retroattivo fino al 2018; per quanto riguarda il futuro, invece, ci sarà un’altra trattativa. Chiaramente, è una battaglia ancora in fieri
WEB/INTERNET
«La rete è diventata un feed infinito di contenuti da scrollare. Per le aziende vuol dire non potersi sottrarre alla “guerra” per catturare la nostra attenzione». Vincenzo Cosenza intervista Andrea Girolami, giornalista ed esperto
15 anni fa, Apple presentava il primo iCoso. La ricostruzione del Wall Street Journal
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DINTORNI
Oltre a Yoghi e Bubu, nel Parco Nazionale di Yellowstone ci sono i puma, che sono stati recentemente censiti con l’aiuto del riconoscimento facciale (o “musale”, fate voi)
SOCIAL
Meta assume di meno, prevedendo anche un ridimensionamento del budget
Cosa stanno facendo veramente le piattaforme contro violenze e attacchi online (articolo lungo, ma utile e ben documentato)
Secondo il Pew Reserch Center, il 94% dei giornalisti americani usa Twitter per ragioni lavorative: per 7 su 10 è il social più usato. Seguono Facebook (52%), Instagram (19%), LinkedIn (17%) e YouTube (14%). Meno del 4% utilizza Reddit, WhatsApp, TikTok, Discord, Twitch o Snapchat
COSE NOTEVOLI
Lo scorso Digesting avevo segnalato un pescione immenso; restando sempre in acqua, questa volta vi segnalo una ninfea gigante gigante (ripetizione voluta)
AMBIENTE
«In Italia ci sono oltre 270mila allevamenti di cui la maggior parte di bovini e suini, cioè i più impattanti sia in termini di emissioni inquinanti che di consumi idrici […] Sono necessari oltre 15mila litri d’acqua per produrre 1 kg di carne bovina e quasi 6mila per 1 kg di carne suina […] Buona parte di queste quote idriche è impiegata per produrre il mangime per il bestiame - e anche per dissetarlo […] Le vacche in lattazione possono arrivare a bere circa 200 litri d’acqua al giorno»
Continua su The Vision (il testo è scritto coi piedi e con un controproducente ideologismo postveganiano, ma è comunque interessante)
SPIGOLATURE
Chi ha importato più gas, petrolio e carbone dalla Russia nei primi cento giorni di guerra? Noi siamo terzi
Negli ultimi anni, in molti paesi sono stati creati profili sui social e app fatti apposta per trovare… i bagni pubblici
GLI AMICI SE NE VANNO
Antonio “Tonino” Cripezzi, musicista
Peter Brook, regista
Margaret Keane, pittrice
Lisetta Carmi, fotografa
Kazuki Takahashi, autore
James Caan, attore
SCIENZA
Notizie di scienza della settimana, al 3 luglio 2022
Come fanno a respirare i serpenti quando schiacciano la preda?
Bosone di Higgs, la sua “scoperta” compie dieci anni
SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA
Traffico e spazzatura sopra le nostre teste, in tempo reale
Il 21 luglio, Samantha Cristoforetti effettuerà un’attività extraveicolare (EVA, Extra-Vehicular Activity), insieme al cosmonauta russo Oleg Artemyev
A MODO MIO
Seconds Out (seconda parte)
Rosalind Franklin nasce a Londra nel 1920, da una ricca famiglia borghese di origini ebraiche. Già a nove anni dimostra interessi eterogenei: geometria, geografia e alpinismo. Nelle scuole superiori, può dedicarsi alle discipline scientifiche che più la appassionano: chimica, fisica e matematica; e non disdegna un entusiasta interesse per il latino.
Nel 1938, Rosalind Franklin si trasferisce al Newnham College di Cambridge, dove può finalmente studiare le amate discipline. È qui che si appassiona a una nuova branca della scienza sviluppata da Henry e Lawrence Bragg: la cristallografia, un metodo che permette di stabilire le relazioni tra struttura e proprietà chimico-fisiche della materia - e che nel 1915 ha fatto ottenere loro il Premio Nobel per la Fisica.
Due anni dopo, nella sua tesi di dottorato, Rosalind Franklin dimostra tutte le sue potenzialità: i suoi studi sul carbone dimostrano nuovi metodi di combustione e il suo ruolo determinante per la fabbricazione di maschere antigas.
Finita la guerra, Rosalind Franklin si reca a Parigi, città all’avanguardia per quei tempi, dove vive un periodo particolarmente felice. Nel Laboratoire Central si specializza nella tecnica della diffrazione dei raggi-x, un metodo usato per fotografare le molecole. Alcuni suoi studi vengono pubblicati sulla prestigiosa rivista Acta Crystallographica. Ma sua madre preme affinché torni in Inghilterra.
Forte delle competenze acquisite, Rosalind Franklin si presenta quindi al King’s College di Londra, convinta di poter usare le sue abilità nella cristallografia a raggi-x. Il responsabile Maurice Wilkins le impone, però, di studiare biologia: l’incubo atomico ha generato una certa impopolarità nei confronti dei fisici; è necessario cambiare vestito pur di perpetuare certi studi. E quella sul DNA è una nuova frontiera che ha bisogno di un approccio duttile.
Accettata la sfida, Rosalind Franklin crede di poter lavorare con una certa autonomia. Di converso, Maurice Wilkins la considera un’assistente e poco più. Del resto, in Inghilterra le donne che intraprendono una carriera universitaria sono trattate con sufficienza e fastidio, emarginate in maniera plateale e senza sconti.
I due studiosi quasi non si parlano, tanto che Rosalind Franklin fa di tutto per tenere per sé i risultati dei suoi studi, subendo pressioni e maldicenze. Londra non è Parigi, insomma; nonostante tutto, la scienziata mette a punto una tecnica innovativa che utilizza la diffrazione a raggi-x per fotografare ogni possibile materiale, biologico o no.
Nel giro di pochi mesi, questa abilità consente a Rosalind Franklin di fotografare il DNA e di intuirne la sua esatta struttura: è la famosa ‘Fotografia 51’, il primo mattone della genetica moderna. La domanda, però, sorge spontanea: perché si è sempre e solo parlato di James Watson e Francis Crick? Qui entra in gioco proprio Maurice Wilkins: tenendo all’oscuro Rosalind Franklin, aveva aggiornato costantemente i due scienziati sui traguardi raggiunti. Addirittura, mostrando loro proprio una copia della ‘Fotografia 51’, trafugata in maniera irrituale. Il tassello mancante, insomma.
Fino ad allora, infatti, Watson e Crick avevano dati incompleti e slegati tra loro, come in un puzzle confuso e senza un nesso chiaro. Quella foto, nonché gli appunti della stessa Franklin, sono fondamentali per mettere ordine: nell’aprile del 1953, pubblicano un articolo su Nature che darà loro visibilità e gloria. Nel testo non si parla del contributo di Rosalind Franklin.
Nel frattempo, esasperata dall’ambiente maschilista, Rosalind Franklin lascia il King’s per il Birkbeck College, dove si dedica per i cinque anni successivi allo studio di virus che, attaccando alcune piante, danneggiano le principali colture agricole. Non fa in tempo a pubblicare i suoi studi sul virus della poliomielite che viene stroncata da un tumore, presumibilmente causato dalla sua eccessiva esposizione ai raggi-x. È il 16 aprile 1958.
Nel 1962 Crick, Watson e Wilkins vincono il Premio Nobel per la Medicina, proprio per i loro studi sul DNA. Nei loro discorsi non viene citata Rosalind Franklin. È vero che nella sua autobiografia Watson riconosce il ruolo primario della scienziata - persino il “furto” della ‘Fotografia 51’, ma lo fa con toni sprezzanti e negativi, aggiungendo considerazioni decisamente maschiliste. Proverà a cambiare toni solo nel 2003, ma in maniera grottesca.
Nel 1982, per i loro studi sul virus della poliomielite, Aaron Klug e John Finch vincono il Premio Nobel per la Chimica, dedicandolo proprio alla memoria di Rosalind Franklin. Solo nel 2008, la Columbia University le assegnerà il Premio Louisa Gross Horwitz, per i suoi significativi studi nel campo della biochimica e della biologia.
Durante questo 2022, l’Agenzia Spaziale Europea aveva previsto di inviare su Marte un rover esplorativo chiamato proprio Rosalind Franklin; poi, la sciagurata guerra scatenata da Putin, ha spostato l’evento a data destinarsi.