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Digesting Net n° 28 🧭

alessandroloppi.substack.com

Digesting Net n° 28 🧭

numero 28/2022 (anno 8 / n° 298)

Alessandro Loppi
Jul 16, 2022
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Buon sabato,
in assenza di un divieto esplicito, le telecamere cinesi sono in gara per gli appalti pubblici italiani per la videosorveglianza. Nonostante le richieste dei paesi alleati e gli allarmi suscitati dal mondo politico, infatti, l’Italia non ha deciso per un blocco totale. Il no è solo un nì, una generica raccomandazione a non comprare direttamente tecnologia cinese dai suoi produttori. Tanto che, a quanto ha potuto ricostruire Wired, telecamere cinesi prodotte da Dahua sono presenti tra le offerte giunte sulle scrivanie di alcuni dei vincitori della gara per la nuova videosorveglianza bandita da CONSIP.
Statemi bene,
Alessandro Loppi (*)


OPINIONI
  • «Fare domanda al proprio capo per ottenere la copertura delle spese di viaggio verso una clinica abortiva incide sull’accesso all’aborto stesso, perché rende le donne dipendenti dai fondi destinati dall’azienda e dalla volontà di fornire o meno questo “plus” alle dipendenti […]
    Tante aziende multinazionali che stanno offrendo queste agevolazioni hanno destinato fondi ingenti ai movimenti antiabortisti. È il caso di AT&T, Comcast, Pfizer, Boeing, Walt Disney e di molte altre aziende che hanno contribuito al finanziamento di partiti di estrema destra contro il diritto all’aborto e i diritti lgbtq+ […]
    Alcuni giornali parlano di un fuggi fuggi generale degli utenti dalle app che tracciano il ciclo mestruale (e non solo) per paura che in qualche modo quelle informazioni finiscano nelle mani sbagliate […]
    Le app del ciclo sono diventate un simbolo di una più vasta preoccupazione per come la vita digitale delle donne possa all’improvviso diventare un’arma contro loro stesse»
    [continua su Guerre di rete]

STORIE
  • Forse ricorderete la storia di Shah Muhammad Rais, il famoso (e coraggioso) “libraio di Kabul”. Alla fine, anche lui ha lasciato l’Afghanistan

WEB/INTERNET
  • Il Parlamento Europeo ha approvato le nuove leggi che regolamentano le attività dei Big Tech. Le regole sono divise in due parti: il Digital Services Act (DSA), che riguarda la sicurezza e la trasparenza dei servizi (oltre che la moderazione di contenuti pericolosi); il Digital Markets Act (DMA), che servirà a individuare, limitare ed eventualmente punire i monopoli

  • L’industria dei videogiochi vale 180 miliardi di dollari, il doppio di quella del cinema, e coinvolge centinaia di milioni di giocatori. Mentre le grandi aziende tecnologiche hanno cominciato la gara per creare la versione migliore del metaverso, i videogiochi lo stanno sperimentando da tempo

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DINTORNI
  • Una particolare pelle artificiale consente agli umani di percepire l’ambiente circostante come lo percepiscono i robot… e viceversa

  • Vincenzo Cosenza ci spiega come ormai sia possibile creare immagini da un testo, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale

SOCIAL
  • Sempre più influencer sponsorizzano il gioco d’azzardo

  • TikTok ha reso pubblico il Rapporto sull’Applicazione delle Linee Guida per i primi mesi del 2022: solo in Italia sono stati rimossi 712.920 video, soprattutto per la sicurezza dei minori (42%), contenuti violenti ed espliciti (10%), il suicidio e l’autolesionismo (7%), le molestie e il bullismo (6%). L’intero report è qui

COSE NOTEVOLI
  • Anche gli oranghi le fanno

  • L’artigiano del secolo

AMBIENTE
  • Le mappe del rumore di Londra, New York e Parigi

  • Le nuove tecnologie permettono lo sfruttamento delle acque internazionali e dei fondali oceanici, dove le leggi sono poche e nessuno le fa rispettare

SPIGOLATURE
  • Tra i francesi e la Torre Eiffel c’è della ruggine

  • Come è cambiata la famiglia in Italia e come saremo nel 2042

GLI AMICI SE NE VANNO
  • Angelo Guglielmi, autore televisivo

  • Monty Norman, compositore (tataaa pon tataaa pon BUM!…)

  • L. Q. Jones, attore del Mucchio

SCIENZA
  • Notizie di scienza della settimana, al 10 luglio 2022

  • Ricordate l’eruzione dell’Hunga Tonga-Hunga Ha'apai, il vulcano esploso sott’acqua? Bene, le sue onde di pressione intorno al globo avevano raggiunto 1158 chilometri all'ora. Questo e altro, qui

SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA
  • Forse sappiamo perché gli astronomi cercano di studiare le galassie più lontane…

  • … forse per regalarci questa meraviglia scattata dal James Webb Space Telescope: un ammasso di galassie a ennetanti miliardi di anni luce da noi, con alle spalle altre galassie ancora più distanti…

  • … dettagli di altissima qualità mai raggiunta prima, anche grazie a questa donna

  • Samantha Cristoforetti continua a dimostrarsi acuta interprete dei nostri tempi: questa volta ha omaggiato il reboot di Battlestar Galactica

A MODO MIO
  • Seconds Out (terza parte)
    Negli ambienti non musicali, David Sylvian viene ricordato solo come “ex uomo più bello del mondo” piuttosto che come autore di eccellenti album a suo nome (specie questo, questo e questo), o per la sua giovanile militanza nei Japan, un combo di musicisti tutt’altro che giapponesi.
    Già, i Japan. Agli inizi del loro percorso (1974), inseguivano in parte David Bowie e in parte certe cose finto-dure di un glam rock ormai stanco.
    Solo dal loro terzo LP, i Japan intrapresero una radicale svolta musicale di notevole impatto, sia commerciale che estetico, tirando poi fuori altri due lavori saporiti al punto giusto (questo e questo).
    Oltre a Sylvian, leader e cantante e compositore - e spesso superospite (come in questo brano), della formazione si conoscono il di lui fratello (nonché batterista) Steve Jansen, visto che qui da noi ha collaborato con molti cantanti; il tastierista Richard Barbieri (attualmente nei Porcupine Tree, molto amati qui in Italia); del bassista, invece, si è sempre parlato poco.
    Si chiamava Andonis Michaelides, in arte Mick Karn: suonava glissando incredibili e contrappunti intriganti, aveva un senso dell’arrangiamento e dell’esattezza che, ne sono convinto, influenzò radicalmente l’approccio esecutivo degli altri compagni di viaggio. Anzi, alcuni brani sembrano figli proprio del suo solo stile (tipo questo e questo, per dire).
    Tra dissapori personali e scelte musicali opposte, i Japan si sciolsero poco prima dell’uscita di questo live, nel 1982, dopo soli otto anni di militanza (al momento giusto, direi), provando nel 1991 a riunirsi per pochi mesi con altro nome (e una sola opera).
    La carriera solistica di Mick Karn non è stata altrettanto generosa, facendolo svanire lentamente dalla foto degli artefici del japan-sound; ciò non toglie che in questi tempi così pieni di troppe note artefatte, si sente la mancanza di un musicista così completo e arguto.
    È morto per un cancro fulminante nel 2011, a soli 53 anni. David Sylvian gli ha dedicato questo gioiello (da una poesia di Emily Dickinson)

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