Digesting Net n° 29 🧭
numero 29/2021 (anno 7/ n° 252)
Buona domenica,
mi capita sempre più di frequente di desistere dall’affrontare anche la più semplice delle conversazioni; mi affatica anche e solo l’idea.
Tra i tanti motivi c’è il sempre più diffuso e pervasivo vezzo italico di non replicare con argomenti, ma di rispondere in maniera elusiva con locuzioni tipo: “dici…”, cui segue un riassunto del tuo pensiero che nulla ha a che vedere col tuo pensiero; “ma allora sei…”, cui segue un presuntuoso riassunto non richiesto della tua personalità; “come tutti”, che tradisce mancanza di empatia; “e allora l’altra parte?”, che attira i ceffoni persino di Giobbe.
Dopo aver letto questo articolo, ne ho forse compreso una parte delle origini.
Statemi bene,
Alessandro Loppi
OPINIONI
«Come essere umano, mi spiace per i giocatori dell’Inghilterra, sulle cui giovani spalle sono stati caricati i pesi ingiusti della storia del paese e le sue speranze di redenzione. Eppure, nonostante questo pesante onere, hanno interpretato in modo elettrizzante il gioco e il torneo. Complimenti. Come keniano, però, non nasconderò più di tanto la mia quota di bonaria Schadenfreude per i guai e le inevitabili autoflagellazioni inglesi. E resto in attesa dei prossimi Mondiali, quando potremo rifare tutto questo da capo»
[Patrick Gathara, “Perché mi è piaciuto vedere l’Inghilterra perdere gli Europei”, Al Jazeera / Internazionale]
STORIE
Ricordate Robinhood, la app che ha stravolto il mondo della finanza per democratizzare l’accesso ai mercati finanziari, eliminando le commissioni?
Ecco, si sta quotando
MEDIA
Per accompagnare le dirette delle prossime Olimpiadi, Discovery teletrasporterà virtualmente gli atleti in studio
Come ho scritto in passato, non ho una buona opinione di DataMediaHub. Per cui vi segnalo questo dato, da prendere con le molle: in Italia, Netflix avrebbe 3,7 milioni di abbonati; 2,3M Prime Video; 2M Tim Vision; 1,6M DAZN; 1,2M Infinity e 0,97M Disney+
Netflix conferma il suo interesse anche per il gaming
Mentre a Roma ci si inventa un cinema all’aperto arraffazzonato e inutilmente ideologico, a Milano si sono inventati questo Cinemarmocchi; è il come che dà senso all’intera operazione
Insider ha annunciato l’uso di una nuova metrica - gli impact points - per tracciare l'engagement di un singolo contenuto pubblicato.
Per valere qualche impact point, un articolo deve essere citato da radio o televisioni, retwittato da un account con almeno un milione di follower o essere valso un invito in trasmissione.
La cosa più originale è che sono gli stessi giornalisti a dover compilare un file in cui tengono traccia della publicity generata
WEB/INTERNET
A proposito di virus, Paolo Attivissimo aggiorna la ormai mitologica storia di Stuxnet
SOCIAL
Se i social sono diventati fatui, ancor più lo sono i fleet di Twitter, che spariranno dal 3 agosto
In Iran hanno tirato fuori il “Tinder di Stato”
COSE NOTEVOLI
Mamma orsa ha caldo
Ad Amsterdam c’è un ponte fatto con una stampante 3d più piccolo di quello che vogliono costruire sullo Stretto
AMBIENTE
La produzione di Co2 dalle industrie italiane
SPIGOLATURE
Questa piacerà soprattutto alle donne: analisi tecnico-tattica per comprendere bene come mai abbiamo vinto l’Europeo 2020
A me Loki è quasi piaciuto. Se volete cogliere tutte le citazioni necessarie incastonate nel sesto e ultimo episodio della prima stagione, cliccate qui
SCIENZA
Notizie di scienza della settimana, all’11 luglio 2021
L’evoluzione delle placche continentali in 40 secondi
SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA
Another milk in the mars
A MODO MIO
Agli inizi del 1973, la Storia della Musica fu piacevolmente scossa da un 33 giri dell’esordiente Mike Oldfield, unico compositore e quasi-unico esecutore: “Tubular Bells”, una suite di 25’ per lato.
Se siete appassionati di Cinema, conoscete l’incipit perché fu usato anche per commentare brevemente il primo Esorcista, quello di William Friedkin.
“Tubular Bells” non ha parti cantate, non poté passare integralmente alla radio, non ammiccava né al rock né al pop. Eppure, ebbe tanto successo.
Fu il primo disco di un’etichetta discografica appena fondata da un tipo che non capiva nulla di musica, ma che aveva fiuto per il business. Così tanto fiuto, che, partendo proprio dal successo di quel disco, costruì negli anni un impero, diversificando sempre più i suoi affari: lei è la Virgin e lui è Richard Branson, il primo privato ad essere andato nello Spazio (anche se Attivissimo non è d’accordo)