Buon sabato,
la rassegna “in diretta” si prende una pausa di qualche settimana.
Digesting Net, invece, continuerà ad uscire ogni sabato mattina, con una serie di numeri antologici, rimaneggiati e aggiornati.
Ci rileggiamo il 7 settembre.
Statemi bene,
Alessandro Loppi (*)
OPINIONI
«Se oggi non riusciamo più a confrontarci e il dibattito pubblico è stato mortificato, la colpa non può essere solo del mezzo - ovvero degli schermi dietro cui ci nascondiamo per esprimere le proprie opinioni - ma della carenza di contenuti. Il benaltrismo in tutte le sue forme ha smantellato la cognizione logica necessaria per portare avanti un dialogo ad armi pari. Confrontarsi non è più costruttivo, è ormai una battaglia dove vince il più abile a eludere la tesi e a sgusciare via dagli argomenti spinosi»
[“Come il benaltrismo ha distrutto il dibattito pubblico”, The Vision]
STORIE
A Kelowna, tranquilla cittadina canadese, vengono sistematicamente rubati gli gnomi da giardino, per poi essere restituiti restaurati. Tutto merito della Gnome Restoration Society, i cui preziosi componenti vogliono restare anonimi
QUANTUNQUE DONNA
Nonostante le promesse elettorali, Donald Tusk non è ancora riuscito a modificare le medievali leggi antiabortiste polacche
Prima o poi, vi racconterò le storie di donne come Alma Mahler, Clara Schumann, Lou Andreas-Salomé. Intanto, segnalo l’uscita della biografia di Pannonica “Nica” Rothschild de Koenigswarter, mecenatessa del jazz anni ‘40-‘50
Restando in tema, Ute Lemper sarà in concerto a Roma la prossima settimana. Da una parte, vi consiglio di leggere la sua autobiografia; dall’altra, ecco una bella intervista concessa a Musica Jazz per l’occasione
Tempo di Olimpiadi: la Francia è l'unico paese ad aver imposto alle proprie atlete il divieto di indossare l'hijab. Io lo trovo un esempio di civiltà; quelli di Ultimo Uomo, invece, non sono d’accordo
Visto che ci siamo… partecipazione delle atlete alle Olimpiadi:
Atene 1896 = 0%
Parigi 2024 = 50%Nell’attesa di sapere come andrà a finire, un ritratto di Kamala Harris, e un po’ di momenti curiosi in cui spicca la sua risata contagiosa (il cui simpatico fragore ha queste origini)
MEDIA & MEDIA
Spettacolo, intrattenimento e sport: tutti i dati del Rapporto SIAE 2023
Paradossale, lo so: i prodotti Disney attirano sempre meno bambini
Secondo Nielsen, il dominio dello streaming negli USA è sempre più preponderante
Olimpiadi 2024, ecco la lista delle mostre a Parigi dedicate allo sport
Per la prima volta, AGCOM ha stabilito un equo compenso dovuto da un Big Tech a un editore per l'utilizzo di contenuti giornalistici sul proprio browser
La scomparsa di 90esimo Minuto è un dramma, secondo Ultimo Uomo
Era l’ultimo baluardo di un modo romantico di vivere la musica: anche nel Regno Unito le classifiche stanno sempre più perdendo di significato
WEB/INTERNET
Venerdì 19, abbiamo vissuto il Microsoft down: a bocce ferme, con Paolo Attivissimo cerchiamo di capire cosa sia accaduto e perché.
A latere, il commento di Antonio Deruda, esperto di geopolitica e digitaleAlphabet non disattiverà più i cookie di terze parti su Chrome, come inizialmente previsto
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DINTORNI
Si chiamano "confabulazioni", e sono quegli errori in cui incorre un’AI quando viene sottoposta alla stessa domanda finché non sbaglia. C’è chi sta pensando di usare un’altra AI per evitare che accadano… certo, chi dovrà controllarla a sua volta, non è dato saperlo
Vincenzo Cosenza ha scritto un white paper su come usare l’AI nella propria azienda (niente di sensazionale, ma è utile come premessa)
È online il documento integrale della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026, redatto dal team di esperti del Governo, coordinato da Gianluigi Greco, professore di Informatica all’Università della Calabria
SOCIAL
Prima o poi, potremo usare WhatsApp senza condividere il numero di telefono
COSE NOTEVOLI
Tanto carina, tanto onesta pare, la coccinella non è quello che sembra
Sudafrica, leoni e… neve. Impossibile?
AMBIENTE
La crescita dell’economia digitale sta avendo ripercussioni “sempre più gravi” sull’ambiente, dal consumo di acqua ed elettricità da parte dei data center, all’esaurimento delle materie prime. L’allarme arriva dall’ONU, che nel Digital Economy Report evidenzia l’impatto della rapidissima diffusione globale delle infrastrutture su cui si reggono i servizi di nuova generazione, a partire da quelli costruiti sull’AI [CorCom]
Secondo The Guardian, la crisi climatica sta provocando un allungamento della durata delle giornate, poiché lo scioglimento massiccio dei ghiacci polari sta rimodellando il pianeta.
La variazione della durata del giorno è nell'ordine dei millisecondi, ma è sufficiente a interrompere potenzialmente il traffico internet, le transazioni finanziarie e la navigazione GPS , che si basano tutti su una misurazione precisa del tempo
L'Isola d'Elba è il primo territorio in cui tutte le scuole di ogni ordine e grado sono state certificate come Blue Schools, per far comprendere agli studenti l'importanza della biodiversità marina
La scomparsa degli avvoltoi in India ha causato un aumento delle malattie, con mezzo milione di morti umane in più e danni economici enormi
Per irrigare i loro caratteristici prati all'inglese, gli americani usano 26 miliardi di litri d'acqua al giorno
Una petroliera si è ribaltata nella baia di Manila: trasportava 1,4 milioni di litri di carburante, in parte finiti in mare
SPIGOLATURE
Un giornalista del Washington Post ha redatto un minuzioso fact-checking del discorso di Trump tenuto il primo giorno di convention repubblicana
Restando in tema, negli Stati Uniti ci sono più armi da fuoco che in qualsiasi altro Paese del mondo: il servizio di Geopop
Le Olimpiadi di Parigi non sono solo a Parigi: le gare di surf, infatti, si svolgono a Tahiti, nella Polinesia Francese, a soli 15.000 chilometri dalla capitale
GLI AMICI SE NE VANNO
Bob Newhart, attore
Aldo Puglisi, attore
Abdul “Duke” Fakir, cantante
John Mayall, IL chitarrista blues (mentore di Eric Clapton, Jeff Beck, Mick Taylor, Albert King, Peter Green, David O'List…)
SCIENZA
Notizie di scienza della settimana, al 22 luglio 2024
Se volete fare una crociera intorno al Polo Sud (magari rivivendo nei luoghi del mio romanzo), ecco una mappa degli iceberg, dal 2014 fino a oggi
La presunta pulizia della Senna non ha convinto quelli di Scientific American
SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA
Alcuni scienziati stanno studiando una tuta spaziale che riciclerà l’urina degli astronauti in acqua potabile… perché non in birra?
Per la prima volta, Curiosity ha trovato su Marte rocce composte da zolfo puro
La missione Cassini, invece, potrebbe essersi conclusa con lo schianto della sonda su Saturno. Ma i dati raccolti sono promettenti
A MODO MIO
Vi riporto alcuni passaggi dal mio libro “Ghiaccio del mio respiro”, auto-pubblicato un anno fa, la cui versione finale fu perfezionata mentre scrivevo “dal Basso verso l’altro”.
La tempesta iniziò senza preavviso, con un maglio di acqua e suoni e luci frastuonanti. Lampi, di nuovo lampi, reti di luce sul cielo, batuffoli di nubi si illuminano a giorno, intorno il grigio buio del Destino. L’acqua si ingobba, si stira, si allarga, si alza e ribatte, e poi si rialza più decisa, ma ancora ha sonno, poi si crepa ed esplode, una spuma di neve acquosa raggiunge il cielo per poi diventare onda, una cresta imponente che corre a perdifiato verso la nave, l’ha vista, l’ha puntata, la desidera, la vuole umiliare, e sale, e sale, e sale, e sale, con i gomiti e le mani e il corpo e la mente insieme in una montagna di acqua che percuote la prua, la torce, la rigira, perdiamo il senso del mondo, il sottosopra adempie il suo fato spingendoci verso la fine, e poi risale e riscende e percuote e sbassasta, tentenna e riprende a colpire, violenta, feroce, perenne, dolorosa, acqua che espande la sua mente verso l’altrove e ritorna sui nostri volti con secchiate intrise di dolore, e poi riscende, riprende vigore e si convince che ce la può fare, vuole distruggere la Terra Nova, vuole umiliare l’inizio di quest’avventura, da lontano un altro muro di acqua, più alto della prua, più alto del timone, più alto di ogni gigante, più alto del timoniere che sta spostando la nave verso il sicuro, ma la tempesta è ovunque, ovunque, ovunque, ovunque, ovunque i miei occhi cerchino riparo, c’è acqua e spuma e onde e luci e nero, tanto nero, solo nero, con l’acqua che mi è entrata nel cuore.
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Non sapevo cosa dire né tantomeno come dirlo.
Poi, ad un tratto, svanì nel nulla. Alzai la testa distrattamente, quasi per seguirla, forse per fermarla. Ma restai fermo, seduto sulle mie angosce. Mi sembrava stesse piangendo, ma forse era solo un’impressione.
Mi concentrai su me stesso, stringendo la testa tra le gambe, guardando il nulla e forse oltre. Il primo fiato di vento serale stava camminando tra le sabbie senza vita. E poi, alle mie spalle risuonò un suono. Flebile. Diverso. Sferico. Non avevo né la voglia né il coraggio di voltarmi.
Quel suono divenne rumore, e poi sibilo, e poi frastuono, e poi caos, e poi voci, decine di voci, centinaia di voci, migliaia di voci. Un metallico timore pizzicò le mie gambe, mentre la risacca batteva il tempo del mio indugiare. Passarono minuti, ore, mesi, forse anni, e poi il coraggio mi prese per mano, mi accarezzò il volto e mi fece voltare di scatto, con aria di sfida.
E li vidi.
Gli achei.
Le loro armi, le loro cotte: lucenti e potenti e fieri, con i mantelli che cavalcavano il vento al ritmo di un’epopea, e il riflesso della Luna sui loro pugnali intrisi di battaglie. Si alzarono dagli scogli, dall’acqua, dall’orizzonte, dalla collina. Achei, achei ovunque. Le onde rallentarono il passo, il vento si fermò all’istante. E gli achei mi guardarono fisso in volto. Tutti.
Il suono cessò. Ogni elemento della Terra trattenne il fiato.
Poi, d’un tratto scomparvero dentro un abbaglio di luce crepuscolare, lasciando piume e mantelli galleggiare sulla risacca.
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Mi chiamo Andonis e sto per morire.
Non sento più i piedi, le gambe vibrano come cuccioli impauriti. Scalciano. Scalciano. Scalciano, cercando calore dal vento, dalle pelli sfilacciate che arpiono ben strette con dita tumefatte. Lastre di ghiaccio mi circondano senza tregua. Gli occhi intrisi da pellicole di neve. Il respiro è corto, senza ritmo: se schiudo le labbra, la testa mi lancina di acute fitte. Brividi di freddo si acciottolano sui denti, con un sordo dolore che risale sul palato, sulle narici.
Mi chiamo Andonis e sono nato soltanto per vivere questo ultimo giorno. Ho cercato di servire il Capitano, di obbedire al Capitano, di diventare quell'uomo in cui il Capitano aveva sempre creduto. Mi sta accanto, lì, silente e ancora austero, nonostante la Morte lo abbia ghermito da qualche ora. Lui, entusiasta e vitale, elegante e sobrio, generoso e idealista; mai domo dal Fato. Lui, che ha inseguito i sogni dell'incoscienza per conquistare la punta del sottosopra, là dove finisce il sud del mondo e inizia la fine della vita.
Mi chiamo Andonis e sono nato al buio di un pensiero sgarbato: i miei genitori fuggirono appena dopo il giorno dei miei primi guaiti, per disperdersi tra le folle di folli che credevano nell'America, nel suo mito sempreverde, fatto di sogni e di dolore. La mia Creta e i miei zii mi hanno regalato la più bella infanzia che la Storia ricordi - e le più belle storie da raccontare.
Mi chiamo Andonis e sto per svanire. Ho odiato il mare e poi amato l'acqua. Ho seguito le orme dei miei sogni per poi perdermi nei sentieri del Destino. Ho vissuto mille storie e assorbito mille voci, per sciogliermi poi d'incanto alla luce del primo amore. Ho visto sentieri schiudersi alla follia delle nostre energie, animali sgozzati dalla violenza della nostra fame, enormi uomini morire schiacciati dalla paura - e piccoli omini trasmutarsi in giganti di coraggio raschiato dal fondo della dignità. Abbiamo toccato terre senza nome e persone senza razza, convinti di essere i salvatori dell'Assoluto, sempre pronti a giocare con il Destino e la Misericordia.
Mi chiamo Andonis e non ho un futuro. Ho conosciuto gli dèi pagani, perché solo loro sanno ascoltare gli uomini timorosi. Ho conosciuto i feticci, la superstizione o la potenza della Scienza. Ho cantato suoni che non comprendevo e canzoni che sapevo inventare. Dalla mia ramazza di mozzo assonnato ho estirpato tracce di lotte. Da ponti lerci e da polene licenziose ho colto il sapore delle conquiste. Dai segni del tempo ho imparato la pazienza e dai moniti dei vecchi ho ripreso conoscenza. Dal corpo di una sola donna ho assaporato l'amore, dal respiro dei suoi occhi ho visto il piacere, dal gusto delle sue labbra le notti senza sonno, dal calore del suo corpo l'erotica fatica di un guerriero mai sazio.
Mi chiamo Andonis e sto per morire, perché ho inseguito i miei sogni: non sapevo che bisogna poi svegliarsi per ricordarli fino in fondo, per raccontarli senza paure. Se gli oceani erano vasti e i fiumi senza fine, è perché ho aspettato tempi brevi per poterli poi sognare. Le mie mani hanno rughe segnate e unghie annerite, ma non saprei liberarle dai tormenti del ricordo. Le mie gambe agili e la mia schiena imperfetta hanno cavalcato al silenzio della brughiera, cercando spiriti del tempo e dello spazio, generosi come tuoni e maestosi come laghi.
Mi chiamo Andonis e voglio incidere la mia storia sopra il ghiaccio del mio respiro: l'inverno la porterà lontano, tra le coperte delle vostre calde case, dentro la libreria dei vostri figli, nello scantinato delle vostre illusioni, fino a dove Leggenda e Mito cammineranno insieme.