Buon sabato,
secondo un recente rapporto del Counter Extremism Project, i cosiddetti Active Clubs (i club neonazisti di fitness e lotta), si stanno moltiplicando negli USA, in Canada, in Danimarca e in Francia. In Italia, intanto…
Statemi bene,
Alessandro Loppi (*)
OPINIONI
«La contraddizione tra la preoccupazione per il futuro degli ecosistemi e viaggiare per vedere gli ultimi esemplari di orsi polari o godere di ciò che resta della grande barriera corallina, è un esempio di ciò che l’economia comportamentale applicata ai cambiamenti climatici chiama “dissonanza cognitiva”»
[“Visitare ecosistemi a rischio non curerà la tua ansia climatica. Aiuterà a condannarli”]
STORIE
Io non so se sia vera o no questa storia, specie tenendo conto che ricorre almeno dal 2017. Però, facciamo finta che lo sia e commoviamoci: ogni anno, un pinguino nuota per oltre 5000 miglia per fare visita al suo umano salvatore
MEDIA & MEDIA
Il nuovo numero di Cose spiegate bene dedicato al futuro del giornalismo ha senso per chi il giornalismo lo sfiora appena
MicroMega rischia di chiudere: la rivista del pensiero pensato, che non pretende di “spiegare bene” usando articoli di altri, è in crisi nera
Quelli del Wall Street Journal sono persone che non dimenticano i propri errori: il 19 settembre scorso hanno pubblicato la rettifica di un articolo del… 1963
La fine delle interviste, secondo Riccardo Luna
WEB/INTERNET
Della serie “l’avevo detto”: gli NFT sono morti o quasi
L'University of Science and Technology of China sta cercando di realizzare la più avanzata rete di comunicazione quantistica mai creata
Il 26 settembre scorso, la statunitense Federal Trade Commission (FTC) ha fatto causa ad Amazon, accusandola di imporre ai venditori restrizioni eccessive, soffocando i potenziali rivali
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DINTORNI
Partendo dalla recensione di un saggio di Steven Levy, quelli di Guerre di Rete ci aggiornano su OpenAI, la sart up ex-no-profit che ha sviluppato ChatGPT
A proposito: ChatGPT ha anche una voce, sintetica ovviamente
Lo Scientific American, invece, dice che grazie all’intelligenza artificiale potremo finalmente parlare con gli animali
Brutta notizia: le conversazioni con Bard NON sono protette da Google, che le indicizza e le rende accessibili a chiunque faccia una ricerca su internet
SOCIAL
In collaborazione con OpenAI, Spotify lancia la traduzione vocale dei podcast
COSE NOTEVOLI
I giapponesi sanno fare qualsiasi cosa con grazia, anche quando puliscono i vagoni della metropolitana
E se vi dicessi che Guerre Stellari è stato girato nel 1927? Guardate qui
AMBIENTE
La Lego non userà più la plastica riciclata: i processi che comporta inquinano lo stesso
Gli incendi hanno numerose conseguenze negative, non ultima il rendere il terreno più vulnerabile al dissesto idrogeologico
Mandy Barker è una fotografa ambientalista con un portfolio affascinante
Secondo un’analisi preliminare del Centro dati nazionale sulla neve e i ghiacci degli Stati Uniti (NSIDC), il massimo di estensione del ghiaccio marino intorno all’Antartide registrato a settembre, è stato il più basso mai registrato
SPIGOLATURE
«L'alpinismo non è uno sport e per questo non esistono né competizioni né vincitori»: così ha sapientemente risposto Reinhold Messner a chi gli ha erroneamente contestato di non essere stato il primo ad aver scalato tutti gli ottomila (ricordo che sono 14…)
GLI AMICI SE NE VANNO
David McCallum, attore
Armando Sommajuolo, giornalista garbato
Michael Gambon, attore
SCIENZA
Notizie di scienza della settimana, al 23 settembre 2023
SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA
La sonda solare Parker è andata così vicina al Sole, da poter raccontare con un’inedita precisione le caratteristiche dei suoi campi magnetici
Il 27 settembre scorso, si è svolto il Demo Day, una manifestazione a metà tra la vendita e la presentazione di innovazioni per la space economy: l’Italia c’è stata
OSIRIS-REx (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security, Regolith Explorer) è una missione del Programma New Frontiers della NASA, per l’esplorazione degli asteroidi. Iniziata nell’ottobre 2020, doveva prelevare almeno 60 grammi dall’asteroide 101955 Bennu e riportarli poi sulla Terra. Il 24 settembre scorso, la missione si è conclusa con successo
A MODO MIO
Le origini del mio romanzo.
Nel 1960, la Mondadori inventò il Club degli Editori. Dire che era una sorta di Amazon ante litteram è inappropriato e tenderebbe ad attualizzare un’iniziativa che, invece, aveva un significato più profondo. L’idea di base era la promozione di titoli di tutte le case editrici più importanti (quindi anche concorrenti della stessa Mondadori), proporli al grande pubblico a costi contenuti, attraverso un abbonamento che prevedeva un acquisto minimo mensile di titoli - e uno o più premi fedeltà, se superavi quel minimo obbligatorio.
Le edizioni erano di qualità, sia come titoli, sia come autori, sia nel formato: libri spesso rilegati, traduzioni notevoli, cura identica alle edizioni originali. E anche i titoli dei premi fedeltà non erano da meno, forse più antologici e meno conosciuti, ma formativi e ben curati.
Tra questi, nella biblioteca di casa mia svettò “Eroi polari” di Ralph K. Andrist.
Onestamente, non ricordo quando posso averlo letto, perché l’anno di edizione è precedente a quello della mia nascita. Però, facendo i conti con la mia memoria, visto che ricordo perfettamente che lo lessi prima che l’armadio di via Annia venisse perfezionato con scaffali e appendiabiti, potrei dire che lo divorai tra il 1977 e il 1978.
La figura di Scott, il CapitanoScott, «tuttoattaccato - (perché ai bimbi piace distorcere i nomi delle persone che amano)», mi colpì tantissimo. Attenzione: secondo alcuni testi, Scott sapeva quasi da subito che anche Amundsen avrebbe partecipato alla gara e secondo altri era addirittura consapevole che avrebbe perso. Ora, considerato che non sono uno studioso né uno scienziato, non so cosa credere, perché le “fonti” consultate sono solo online e non saprei come verificarle.
Però a me colpisce il fatto che a metà tragitto Scott avesse sicuramente compreso che sarebbe arrivato secondo. Ma, comunque, proseguì lo stesso. E la cosa che veramente non mi ha mai lasciato in pace è immaginare che durante il ritorno da quella cocente sconfitta, gli mancassero veramente pochi chilometri per arrivare alla salvezza - e che, invece, morì. Pochi chilometri, se stiamo seduti in salotto, il gatto accanto e un buon vino tra le mani. Ma immersi nel gelo, anche un metro diventa una voragine.
Quella morte fu causata certamente da errori di valutazione, ma anche da un cumulo di eventi sfortunati oltreché da un bel gelo, raro e inaspettato, perlomeno secondo le statistiche di quell’area geografica.
La sua storia mi restò appiccicata addosso, insieme a quella di Michael Collins. Non sto parlando dell’eroe irlandese, ma del primo astronauta a NON essere andato sulla Luna. E già, stava lì nel modulo a pochi metri dal suolo lunare, ma non poteva certo farsi quella bella passeggiata che invece fecero Armstrong e Aldrin; altrimenti, chi li avrebbe riportati a Terra?
Mi colpiscono le anime di queste persone, che agiscono perché le cose vanno fatte. Comunque. Sono prove di onore e di carattere e di esempio per tutti, che raramente vengono comprese come si dovrebbe. E magari non le ho comprese neanche io, per carità.
Trovai il diario di Scott qualche anno dopo la lettura di “Eroi polari”, quando a Roma ancora esisteva Remainders, una libreria incastonata a Piazza San Silvestro, che frequentavo da ragazzo. Onestamente, all’inizio ci andavo perché la cassiera, molto più grande di me, aveva un bell’aspetto; ma poi, quando il virus della lettura si impadronì di me, la frequentai avidamente ogni volta che potevo: libri di qualità a pochissimo, chicche per appassionati, testi rari o spesso esauriti. Insomma, il regno dei bibliomani e dei cassierebellomani.
Dal 1978 fino al 2020, mi sono portato dentro questa idea di raccontare quella spedizione dal punto di vista di qualcun altro. Potevo scrivere un romanzo storico, ma mi sarei sparato pressoché immediatamente: sono un iperpreciso e non amo sbavature. E finché non avessi raggiunto la perfezione del cerchio, sarei rimasto fermo a scrivere e riscrivere parti su parti, a documentarmi fino allo stremo, a ripercorrere tutti i possibili tragitti.
Allora mi sono detto: raccontiamo la vicenda dalla prospettiva delle emozioni di un giovane ignorantissimo mozzo della nave. All’inizio pensavo di aver letto nel diario di Scott che nell’equipaggio ci fosse un mozzo greco, ma poi mi resi conto che avevo sbagliato. L’idea del greco, però, mi piacque, sia perché non ci capisco nulla di Grecia, sia perché potevo sbizzarrirmi in un mondo comunque poco noto, sia perché mi aveva colpito un momento di “Un film parlato” (2003), di Manoel de Oliveira, in cui uno dei protagonisti dice che il greco era la seconda lingua in lizza per diventare quella ufficiale degli imminenti Stati Uniti d’America.
Però: chi sa come vivevano i greci all’inizio del 900? Eh, qui mi ha stra-stra-stra-aiutato Patrick Leigh Fermor con i suoi meravigliosi cinque libri pubblicati tutti da Adelphi. Gli ho preso molto e molto mi ha ispirato.
Sempre dal catalogo della stessa casa editrice, ho attinto informazioni da un altro paio di libri citati nella bibliografia del mio romanzo; testi essenziali, avvolgenti, che mi hanno aiutato tantissimo a trovare un senso a quello che volevo scrivere.
Una cosa è certa: abbandonai pressoché immediatamente l’idea che Andonis parlasse da ignorante e illetterato. Un ruolo che non avrei saputo scrivere e che avrebbe reso non credibili certi voli pindarici in cui mi piace indugiare.
Partendo da queste bozze mentali, avevo solo bisogno di un titolo e del nome del protagonista. “ghiaccio del mio respiro” mi è venuto in mente così, agli inizi del 2019, senza tanto pensarci sopra. Mi piaceva l’idea di una persona che mentre muore prova a scrivere sul ghiaccio e che queste sue parole si dissolvano immediatamente, come le lacrime di “Blade Runner” e come certe cose del mio maestro inconsapevole, Ernest Hemingway.
Il nome Andonis è stata un’altra fulminazione casuale. Ciclicamente, giro in rete per aggiornarmi sui miei cantanti, attori, scrittori preferiti. Mentre cercavo aggiornamenti su David Sylvian, sono entrato nella pagina dei suoi Japan e ho scoperto che il vero nome dell’eccellente bassista, il compianto Mick Karn, era Andonis. Mi ha folgorato immediatamente. Era proprio il nome di cui avevo bisogno.