Buon sabato,
secondo uno studio condotto su oltre 16 mila ragazzi fra i 16 e 17 anni, il 10% è sessualmente attivo, ma non usa alcun metodo contraccettivo, nemmeno il coito interrotto.
Un adolescente su dieci pensa addirittura che il coito interrotto protegga dalle malattie e il 9% dei maschi e il 7% delle femmine è convinto che fare sesso calcolando i giorni fertili sia sufficiente per proteggersi dalle eventuali malattie sessualmente trasmesse.
E ancora: il 20% considera la pillola anticoncezionale un metodo valido per evitare infezioni.
Questo e molto altro, qui.
Statemi bene,
Alessandro Loppi (*)
OPINIONI
«Spero di completare tutto questo, prima che il mio tempo scada.
Ahimè, mi perderò 30 o più anni di vita che avrei potuto dedicare alle cose che alla fine contano: il mio partner, gli amici e la famiglia, il buon cibo, discussioni animate, suonare musica da camera.
In verità, però, tutti abbiamo tempo e risorse limitati. Come utilizzarli al meglio?
Nella mia situazione, c'è solo una risposta: evitare un'enorme perdita di tempo ed energia rimuginando su cose che non posso cambiare.
Invece, posso scegliere come reagire ai fatti - e scelgo di non essere una vittima»
[Adrian Sutton, compositore minato da un cancro terminale]
STORIE
Oggi siamo nel pieno di una crisi di solitudine globale. Nei Paesi sviluppati, negli ultimi quindici anni, il numero di persone che afferma di avere amici o parenti su cui poter contare è diminuito costantemente: più di tre americani su cinque si sentono soli; il Regno Unito ha istituito un ministero specifico per il contrasto del fenomeno e tre quarti dei cittadini ha dichiarato di conoscere il nome del vicino – una quota che sembra adatta a descrivere la situazione anche in altre grandi città italiane, come Milano; in Germania due terzi della popolazione, già prima di mesi di isolamento, ritenevano la solitudine un problema serio. L’Italia, che secondo diversi studi europei ha uno dei tassi di solitudine più alti del continente, lo scorso anno si è classificata quinta in un sondaggio globale sulla sensazione di essere soli
[continua su The Vision]
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DINTORNI
Il progetto Neuralink di Elon Musk è sotto inchiesta per aver ucciso 1.500 cavie animali (di Neuralink e dintorni, ne ho parlato qui e soprattutto qui)
Sentiremo parlare di GPT-3 con maggiore frequenza. Pierre Haski spiega perché fa una ‘nticchia di paura
SOCIAL
Anche Clubhouse, nel suo piccolo, avrebbe violato la privacy
COSE NOTEVOLI
Tu chiamalo, se vuoi, mimetismo
AMBIENTE
Nel 2050, 5 miliardi di persone avranno problemi con l’acqua
GLI AMICI SE NE VANNO
Dominique Lapierre, scrittore
Nick Bollettieri, maestro di tennis (lo conoscete anche grazie a questo libro)
Kirstie Alley, attrice
SCIENZA
Notizie di scienza della settimana, al 3 dicembre 2022
Mauna Loa è il vulcano più largo del mondo… dopo 36 anni di pennichella sorniona, si è risvegliato
Non di solo coronavirus… ecco i virus che si sono manifestati in questi ultimi tre anni
SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA
E se lo Spazio fosse un ologramma?
Il 7 dicembre 1972 partiva Apollo 17, l’ultima missione con equipaggio ad atterrare sulla Luna. Il racconto di Paolo Attivissimo
La NASA vorrebbe condividere i suoi dati con troppa veemenza
A MODO MIO
Seconds Out
(diciannovesima parte)
Questa è una figura femminile che trovate citata spesso nei Peanuts
Rachel Carson nasce nel 1907 in Pennsylvania. Ha la fortuna di vivere la sua infanzia nella fattoria dei genitori: può così conoscere e amare la Natura con un’innata attenzione per le piccole cose, per i dettagli, per la magia di certe sensazioni. Ama anche leggere e scrivere: all’età di soli undici anni, uno dei suoi racconti viene pubblicato da un periodico per ragazzi. Anche i suoi studi inseguono le sue passioni: nel 1929, infatti, Rachel Carson si diploma cum laude in Biologia; quattro anni dopo, si laurea in Zoologia.
La prematura morte del padre - e le conseguenti restrizioni economiche, impediscono a Rachel Carson di proseguire gli studi per il dottorato: accetta, quindi, un incarico part-time come scrittrice scientifica del Bureau of Fisheries, il Dipartimento governativo per la gestione e la salvaguardia della fauna ittica. I suoi testi sono spesso considerati “troppo letterari”, tanto che li sottopone anche a riviste come Atlantic Monthly, celebrato mensile culturale.
Il 1937 è un anno cruciale per Rachel Carson. Inizia male, con la prematura morte della sorella maggiore; la scienziata si farà carico dei due nipotini. Dopo un momento così doloroso, la speranza arriva dalla casa editrice Simon & Schuster che la contatta proponendole di implementare uno dei testi che aveva già sottoposto all’Atlantic: “Undersea” si amplierà in “Under the Sea Wind”, primo libro di una trilogia dedicata proprio alla bellezza dei nostri oceani. Le recensioni sono ottime, ma le vendite no: siamo alla fine del 1941, è la vigilia dell’attacco di Pearl Harbor - e l’attenzione degli USA è rivolta a ben altro.
Durante il conflitto, Rachel Carson prosegue la sua carriera nel Dipartimento fino a diventarne caporedattrice nel 1949. Nel contempo, continua il suo progetto sulla trilogia dei mari: nel 1951, la Oxford University Press pubblica il suo “The Sea Around Us”, un saggio che riscuote un incredibile successo e che otterrà vari riconoscimenti. Il più eclatante sarà un documentario ispirato proprio a quelle pagine, per la regia di Irwin Allen: anche se la versione finale non incontra i gusti di Rachel Carson, nel 1953 vincerà il Premio Oscar come Miglior documentario.
Il successo ottenuto da Rachel Carson ha anche una portata economica che le consente di potersi affrancare dal Dipartimento per dedicarsi esclusivamente ai suoi testi. Nel 1955, infatti, conclude la sua trilogia con “The Edge of The Sea”, dedicato soprattutto all’ecosistema dell’Oceano Atlantico. A tutt’oggi, l’intera area raccontata nel libro si chiama Rachel Carson National Wildlife Refuge.
Nel 1957 muore una delle nipoti di Rachel Carson, la quale si dedicherà immediatamente alla cura e al sostentamento del figlio di cinque anni. Sono anni in cui la scrittrice sta prendendo il giusto tempo per dedicarsi alla sua opera più preziosa: Silent Spring, “Primavera Silenziosa”. Uscirà nel 1962 e segnerà indelebilmente la storia delle lotte ambientali.
Il testo è dedicato ad Albert Schweitzer, filantropo e Premio Nobel per la Pace nel 1952, i cui moniti sui danni che l’uomo stava causando all’ambiente erano più realistici e concreti di quanto si pensasse. Lo spunto del libro, invece, viene da una lettera di un’amica di Rachel Carson, che nel 1958 raccontava l’imponente morìa di uccelli intorno alla sua proprietà: principale responsabile era il DDT usato dagli agricoltori contro gli insetti, soprattutto le zanzare.
“Primavera silenziosa” diventa quindi un’inchiesta dettagliata, argomentata, documentata, dove risulta evidente che l’insetticida ha un peso specifico sulle morti in massa degli animali ben superiore alla semplice inalazione diretta: il suo uso contamina il suolo, le falde acquifere, l’intero ecosistema insomma. Secondo Rachel Carson, i pesticidi comportano un effetto a catena devastante quanto incontrollabile.
“Primavera Silenziosa” viene proposto a puntate dal New Yorker e poi integralmente dalla casa editrice Houghton Miffin. Lo stile è avvolgente e convince generazioni diverse, classi sociali eterogenee, sensibilizzando l’opinione pubblica nel senso più vasto del termine. Ma le grandi industrie chimiche non lo subiscono passivamente: insieme ai politici più conservatori, orchestrano una dura campagna denigratoria contro Rachel Carson.
Per fortuna, l’eco ambientalista di “Primavera Silenziosa” arriva fino alla Casa Bianca: il presidente John Fitzgerald Kennedy dispone l’apertura di un’inchiesta per analizzare a fondo i temi denunciati da Rachel Carson. Nel 1963, viene quindi prodotto un rapporto che conferma le analisi e le denunce della scrittrice, tanto da suggerire la cessazione graduale dell’uso dei pesticidi. Purtroppo, però, il 14 aprile dell’anno successivo, Rachel Carson muore di cancro: non potrà assistere alla storica decisione che la presidenza di Richard Nixon prenderà nel 1972, quando metterà definitivamente al bando la produzione del DDT e il suo impiego in agricoltura.
Solo nel 1980, durante la presidenza di Jimmy Carter, a Rachel Carson verrà conferita la Presidential Medal of Freedom, il riconoscimento civile più prestigioso degli Stati Uniti d’America: la “Primavera Silenziosa” vedeva definitivamente premiata la sua voce più coraggiosa e ambientalista